Siamo quasi alla fine dell’anno e questo porta me e tutti gli altri operatori nel settore del commercio, ma in realtà non soltanto noi, ad una terribile verità: si avvicina inesorabilmente il momento dell’inventario.
L’inventario è una delle macchinazioni più diaboliche che mente umana potesse pensare; sulla carte è semplicemente una lista (per usare un enorme eufemismo) di quel che rimane in giacenza alla fine dell’anno.
L’eterna lotta nel far quadrare i conti di una società, o di una famiglia, passa sempre da questo dilemma amletico e assai complesso da eviscerare.
È meglio ridurre le spese ricorrenti e non, o è meglio andare sul sicuro ed aumentare i fatturati?
Nella vita è meglio FARE qualcosa o è meglio ESSERE qualcuno? Preferisci FARE il dottore o ESSERE un dottore? Sembra la stessa cosa da dire, ma in realtà la differenza è enorme. Ora ho preso l’esempio del dottore, ma è applicabile a qualsiasi professione/lavoro. Cosa implica questa scelta? FARE qualcosa implica necessariamente (ci si augura, almeno nel caso del dottore) di saperla fare quella cosa, o almeno di arrivarci provando e facendo pratica. ESSERE qualcuno implica invece tutt’altra abnegazione a quell’attività.
Eccoci dunque giunti alla seconda parte del post di ieri dedicato al fantomatico Network Marketing.
Oggi passiamo dall’altro lato della barricata, elencando 5 ragioni per cui il Network Marketing può non essere una buona idea. Quando ci presentano il Network Marketing non fanno che incensare i lati positivi di questo mondo, dimenticandosi spesso di elencarci i suoi punti a sfavore.
Buon inizio di settimana a tutti. Voglio aprire questa settimana con un post in due parti: la prima, quella di oggi, in cui elenco le 5 ragioni principali per cui (a mio parere) entrare in un sistema di network marketing è una cosa positiva per chiunque. Domani darò la versione opposta.
Ma cos’è il network marketing? Si parla di azienda di network marketing quando si ha a che fare con una società che non solo ti riconosce guadagni sulla vendita diretta dei propri prodotti/servizi, ma dandoti anche una provvigione sugli acquisti della tua rete di downline. Questa è una spiegazione molto molto approssimativa e rapida; per maggiori informazioni, ti rimando sulla pagina di Wikipedia che lo spiega in modo esaustivo.
Se mi segui su Instagram già l’avrai visto; lunedì sono stato in una cantina locale, grazie all’invito di un amico ristoratore locale. Premessa doverosa: la suddetta cantina è in un posto dimenticato da Dio da raggiungere, ma una volta arrivati, come spesso accade, la vista e la località meritano tutte le curve e i tornanti fatti in macchina.
Con questa premessa, aggiungo anche un’altra cosa: personalmente mi piace il vino, ma non mi posso ritenere un esperto, anzi. Mi sono avvicinato al vino rosso solo recentemente, proprio grazie a questo mio amico che, essendo sommelier, mi ha saputo consigliare e indirizzare a comprendere meglio gusti e sapori.
L’agenzia di rating Moody’s ha declassato il valore dei nostri bond ad un passo da “investimento spazzatura”. E questo può essere un bene. Come? Innanzi tutto bisogna comprendere da cosa deriva questo declassamento.
Sicuramente ha contribuito la bocciatura dell’UE sulla riforma recentemente proposta dal nostro Governo, per cui è un bene che anche Moody’s ci abbia bacchettato, in modo che le correzioni che verranno fatte siano davvero utili al nostro debito pubblico e alla nostra immagine sui mercati.
Siamo sempre di fretta. Abbiamo le agende piene di cose da fare. Inesorabilmente però, dopo le 23.59 di ogni giorno, scatta il giorno successivo, e qualcosa non siamo riusciti a farlo. Con una premessa del genere, è ovvio che il male più grosso che possiamo permetterci di fare, e di farci, è procrastinare. Questa parola negli ultimi anni è stata demonizzata, additata come l’origine di tutti i mali. I procrastinatori messi al rogo come eretici nel XV secolo, accusati di tutti i mali della società. Siamo tutti condannati a lavorare, a “Get the shit done” come amano dire i guru americani, ovvero fare il lavoro sporco, contro ogni ripensamento e ogni ritardo.
Un paio di giorni fa è incominciata le Regular Season 2018/2019 del campionato NBA, il campionato più importante al mondo di basket professionistico. Le cifre che macina l’NBA annualmente sono astronomiche, totalmente fuori da qualsiasi concezione “europea” di business riguardante lo sport. Ed è tutta colpa nostra.
È giovedì e come ogni settimana stasera andrà in onda l’ennesima puntata di XFactor. Se qualche anno fa seguivo la trasmissione con passione, le recenti edizioni hanno disilluso le mie attese e qualsiasi tipo di fantasia mi fossi fatto su questo tipo di format televisivo.
Per chi non sapesse come funziona XFactor…non lo so, scendete su questa terra perchè credo sia impossibile non conoscere il funzionamento del padre di tutti i Talent Show.
Luca Odone Personal Blog 
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