La domanda giusta.

«”Quarantadue!” urlò Loonquawl. “Questo è tutto ciò che sai dire dopo un lavoro di sette milioni e mezzo di anni?”
“Ho controllato molto approfonditamente,” disse il computer, “e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda.”»

Voglio iniziare la settimana così, con una bella citazione presa direttamente da “Guida Galattica per Autostoppisti“. Nel libro/film, un computer viene incaricato di trovare la risposta definitiva alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto. La risposta, appunto, è 42. Ma qual è esattamente la domanda?

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Dialogo con se stessi.

No, non sono impazzito; tutti parliamo con noi stessi, anche se magari non lo sappiamo. Con parlare non intendo propriamente iniziare a camminare in tondo argomentando le proprie opinioni come faremmo con un amico, quanto piuttosto quella vocina interiore che sembra volerci comandare ogni volta che dobbiamo prendere una decisione.

Perchè è importante il dialogo con se stessi?

Per tre ragioni fondamentali.

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Paradigmi limitanti.

Sto leggendo un libro molto molto interessante, anzi se segui il mio blog sicuramente può piacere anche a te: si chiama eSCAPE di Anik Singal. L’ho comprato ormai un paio di mesi fa ed è rimasto per un po’ nel dimenticatoio personale dei libri da leggere (ne ho davvero tanti). Poi improvvisamente mi è quasi caduto in mano e una volta iniziato non mi sono più fermato.

È scritto in modo semplice e comprensibilissimo, nonostante sia interamente in inglese, cosa che spesso mi ha creato dei grattacapi di traduzione, specialmente nelle biografie o nei libri scritti da giornalisti. Invece questo scorre via come se fosse scritto in italiano.

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